Dopo gli ultimi gravi casi di legionellosi, in evidenza in questi giorni sui principali media nazionali, diventa urgente attivare le misure preventive per contrastare le infezioni, sempre più frequenti di legionella.
Cerchiamo di capire brevemente di cosa si tratta
La legionella è un genere di batterio (ne sono presenti oltre 50 speciei) che prende il nome da un'epidemia acuta che colpì un gruppo di veterani riuniti in un albergo causando oltre 30 morti. La causa fu successiamente identificata in un batterio che si era insediato nelle condotte dell'impianto di condizionamento dell'hotel.
Il batterio della Legionella sopravvive in ambienti acquatici e artificiali quali condotte idriche, serbatoi, tubazioni, fontane, piscine, bagni turchi... e le condizioni più favorevoli sono le condizioni di stagnazione, le incrostazioni e i sedimenti, i biofilm...
L'uomo contrae l'infezione attraverso gli aereosol, cioè l'acqua inalata in piccole goccioline contaminate.
Impianti di condizionamento, impianti idrico-sanitari, soffioni della doccia, nebulizzatori, spesso presenti in piscine, centri termali, alberghi, strutture medicosanitarie... costituiscono siti favorevoli alla proliferazione del batterio che trova il suo habitati ideale negli ambienti umidi con temperature preferibilmente comprse tra i 25°C e i 42°. Fumo, età avanzata, immunideficienza, sesso maschile e patologie croniche degenerative sono fattori che favoriscono ulteriormente l'acquisizione.
Benchè il d.lgs 81/08, testo unico per la salute e sicurezza in ambiente di lavoro, imponga tutti i datori di lavoro ad effettuare accurata vslutazione del rischio biologico, questo rischio è stato spesso sottovalutato. Solo oggi purtroppo, causa l'incremento dei decessi riscontrati, si inizia ad affrontare la problematica. Non siamo certo di fronte ad una nuova pandemia, probabilmente siamo di fronte ad una nuova consapevolezza che porta ad una maggiore diagnosi. Si ritiene infatti che molti decessi attribuibili alla legionella non siano stati diagnosticati.
COSA FARE
Le strategie per combattere il batterio sono innanzitutto di prevenzione in sede di progetto realizzando un impianto con assenza di ristagni, facilità di ispezione... (vedi la norma tecnica UNI 9182), con una adeguata manutenzione, successivamente va attivato un protocollo di autocontrollo al fine di monitorare l'impianto nei suoi punti critici.
Una volta constatata la proliferaizone del batterio, tenuto conto che bisogna rimuovere le cause, cioè i biofilm e le incrostazioni, i trattamenti da effettuare una volta constatata la proliferazione vanno valutati caso per caso; in genere i più comuni sono:
CHI DI VOI SI È ATTIVATO CON LA REDAZIONE DEL “PROTOCOLLO DI CONTROLLO DEL RISCHIO LEGIONELLOSI” E LE SUCCESSIVE ANALISI DI LABORATORIO?